A life of crime

Zoetrope copertina A life of crime
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Gli Zoetrope vennero fondati nel 1977, ma uscirono col loro primo album solamente nel 1985, l’anno di “Amnesty”. Influenzati da band come Articles of Faith, 7 seconds e Die Kreuzen, ebbero evidentissime ascendenze hardcore, ma condividettero importanti frequentazioni anche in ambito metal: a detta loro – e come tra l’altro campeggia sul retro di copertina di questo “A life of crime” (disponibile solo in CD) – il loro genere era “hardcore street metal”.

Berry Stern ne fu la voce ed il batterista, alle chitarre c’erano un altro membro fondatore, Kevin Michael, e quel Louie Svitek che poi suonò anche per i M.O.D. di Billy Milano, per i Ministry e (insieme a Reed St. Mark dei Celtic Frost) per i Mind Funk; il basso era nelle mani dell’afroamericano Calvin Humphrey.

Si tratta di thrash metal non dissimile dal genere suonato dai Nuclear Assault, anche per il timbro vocale del cantante, maledettamente somigliante a quello di John Connelly. La fattura di questo vinile è alquanto pregiata, anche per effetto della produzione del re Mida del thrash anni ’80 Randy Burns, già responsabile dei primi successi dei Megadeth. La cover del disco – forata e fustellata nei punti opportuni – lascia scoperti i volti dei componenti del gruppo, ritratti come foto segnaletiche ed alternati a quelle di Al Capone, John Dillinger, “Pretty boy” Floyd ed altri brutti ceffi della Chicago del Proibizionismo, foto che in realtà sono stampate sulla bustina interna. Il vinile è spesso e robusto, di una grammatura maggiore rispetto alla media. Anche la carta usata per la inner sleeve è piuttosto robusta, e lucida.

Il logo dei nostri è una scritta rossa fatta col pennello accompagnata da una A cerchiata parimenti approssimativa, all’interno della quale compare di nuovo la scritta Zoetrope incastrata nel triangolo che si forma nella parte superiore della vocale. Come tengono a specificare con una piccola scritta sottostante il monicker, la pronuncia corretta è /Etrop/. Dall’estetica dell’intero disco (e da ciò che si intuisce dal logo), puoi ben capire come i testi raccontino storie di strada di gente che per scelte di tipo politico si ritrova a vivere oltre i confini della legalità ed a pagarne le conseguenze.

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