Finale

Crash Box copertina Finale
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Con alla chitarra Tommy “Disumano” Massara, già chitarrista degli Extrema, “Finale” è il disco più metal dei Crash Box, band punk hardcore proveniente dal circuito milanese del Virus, lo storico centro sociale che diede la stura al movimento. Nel retro di copertina, c’è una precisazione sulla formazione della band che palesa la propria instabilità, e Tommy è l’unico ad apparire con nome, cognome e “soprannome”. Si tratta di una release del 1987 per la T.V.O.R. on Vinyl, etichetta indipendente partorita dalla mente di Stiv “Rottame” Valli e da Marco “Maniglia” Medici, voce proprio dei Crash Box. L’etichetta nasceva a latere della fanzine omonima (Teste Vuote Ossa Rotte), che sarebbe durata 5 numeri ma anche definita una tra le più belle fanzine del mondo.

Si tratta di hardcore programmaticamente veloce (poco più di venti minuti di musica), come lascia capire esplicitamente il titolo di uno dei pezzi più conosciuti della band e contenuti in questo disco (“Nato per essere veloce”): i testi sulla bustina interna, tradotti anche in lingua inglese, parlano di malessere generazionale nella classica forma della poesia anarcoide tanto cara a moltissimi gruppi più o meno seminali di quel periodo e di quel circuito. E a questo proposito, segnaliamo la presenza all’interno della copertina, di due fogli ciclostilati – la stessa tecnica che si usava per il volantino politico durante le manifestazioni di piazza – contenenti inserzioni che rimandano ad altre pubblicazioni della T.V.O.R. on Vinyl, nello specifico a dischi dei Negazione, degli Upset Noise, degli Indigesti, dei folli Ifix Tcen Tcen, tutte accompagnate da relativa recensione.

Una curiosità su questo vinile: sulla deadwax del disco – ovvero nella porzione non incisa compresa tra l’ultimo pezzo di un lato e l’etichetta circolare a ridosso del perno di centraggio -, equamente divisa tra lato A e lato B, si può leggere – non senza un briciolo di imbarazzo – la frase “Quando il suono si fa duro… i duri cominciano a suonare”.

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