Quando acquistai questa, ehm, gemma, non mi drogavo. Eppure, il giorno in cui entrai nel mio solito negozio di dischi e feci questa clamorosa scelta, dovevo essere stato colto da una qualche forma di delirio adolescenziale: una copertina bianca sulla quale campeggiava l’immagine del sedicente “Dj Jazzy Jeff”, lontanissimo dallo stereotipo da “tough guy” tipico degli artisti rap e R&B di quell’epoca ed anzi marcante un certo alone di sfiga, forse derivatogli pure dal fatto di essere vestito Le Coq Sportif da capo a piedi, mentre tutti eravamo abituati a duri in Adidas o Nike. E questo è il fronte della gatefold del doppio disco in questione; sul retro – indovina un po’ – trovi “The Fresh Prince”, cioè il rapper del titolo, l’MC, il maestro di cerimonia col compito di dare voce alle basi sapientemente mescolate dal dj occhialuto. Ti dice qualcosa l’appellativo di “Prince”? Si tratta dell’attore Will Smith, che trenta e rotti anni fa raggiunse la popolarità televisiva grazie alla sit-com “Willy, il principe di Bel Air”. E mentre dj Jazzy Jeff ha solamente un ruolo subalterno nella fiction televisiva, dove è l’esuberanza di Smith a farla da padrone, sul disco il protagonista sembra essere proprio lui.
Comunque: doppio disco (capisci? DOPPIO!) di rap davvero sfigato, da vero sfigato. Un titolo sopra tutti: “Parents just don’t understand”, ovvero la vita travagliata di un ragazzo svogliato della piccola borghesia di colore alle prese con una madre che cerca di stimolarlo ad essere in qualche modo produttivo: Bronx, lèvati proprio. Il video del pezzo – che vinse pure il primo Grammy della storia attribuito ad un artista hip hop – fu ripreso come sigla iniziale della sit-com di cui sopra. Che il nostro “principe di Bel Air” goda forse di qualche vantaggiosa amicizia nel jet set? Che maligno che sono. Altro estratto dal disco fu “A nightmare on my street”, pezzo di apertura dell’opera, per il quale fu girato un videoclip pieno zeppo di precisi disclaimer che lo distinguevano dalla serie di pellicole con protagonista Freddy Kruger e dal relativo merchandise, disclaimer d’obbligo vista la forte tentazione di confondere i due piani. Comunque, caro Will Smith, ottima l’idea di buttarti nel cinema. Non so che altro aggiungere: sono troppo imbarazzato.
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